
Si, guardo Bake Off.
Mi piace scegliere un concorrente della competizione a cui affezionarmi e per cui fare il tifo.
Una sorta di tifo da stadio, ma dal mio divano di casa: acceso, ma molto meno rissoso.
Quest’anno ho un debole per una ragazza di cui amo l’eleganza e lo stile in cucina, lei è Alice, la rossa vintage.
Alice anche quando entra visibilmente in panico, e lo si capisce dagli occhi che la tradiscono, si muove con una calma incredibile e tutto sembra rimanere così ordinato nella sua postazione da lavoro, da fare invidia quasi.
Ammiro invece la competenza di Federico, si vede che Il broker ha delle solide basi e uno studio alle spalle quasi sicuramente alimentato dalla sua grande passione.
Quello che il più delle volte mi fa arrabbiare, e lo fa in un modo indecente, sono i tempi strettisimi di alcune prove; capisco il format del programma, capisco che dare delle tempistiche rende tutto decisamente più interessante per il pubblico a casa, ma la pasticceria non è mai stata sinonimo di fretta.
Nella pasticceria ci sono dei tempi da rispettare e banalmente potrei portare l’esempio del taglio del classico pan di spagna.
Tagliare un pan di spagna a metà appena uscito dal forno è una follia, lo sbriciolamento generale dello stesso è una conseguenza obbligatoria e non dipende affatto dalla bravura del pasticcere amatoriale.
Sarebbe come pretendere che una ganache montata al cioccolato bianco la si possa fare senza farla riposare almeno 12ore.
Ecco, questo è il punto debole del programma, ma probabilemte se avessero dato le giuste tempistiche per preparare un determinato dolce, non ci sarebbe più nessuno così interessato alla competizione.
Quindi, concludo dicendo che forse il programma “regge” perchè mette davvero alla prova gli sfidanti e li porta così allo stremo che forse solo i migliori riescono ad emergere nonostante dei piccoli incidenti di percorso inevitabili!
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