
Mi stupisce di questo dolce come dalla sua abbia la consapevolezza di essere poco appariscente e decisamente poco “invitante” rispetto ai suoi simili, ma al tempo stesso sia capace di padroneggiare in file ordinate da 5 o 6 in tutte le pasticcerie.
Non manca mai.
Le sue origini polacche non gli hanno impedito di approdare in Italia e come solo noi siamo capaci di fare (generalmente, e purtroppo, solo con il cibo!)l’abbiamo migliorato e reso nostro.
Una nascita fortuita, un nome in onore di colui che aveva scoperto il segreto dei 40ladroni, e una tradizione che non lascia scampo all’assaggio.
Ma non provateci con lui, “apriti, Sesamo!” non funziona, non lo capirebbe…lui rimane un tesoro unico nella sua semplicità alcolica.
Niente fronzoli. Niente creme.
(ricetta di Luca Montersino)
Ingredienti:
Per il Babàb
400gr di farina manitoba (360w/400w)
400gr di uova intere(sono circa 7 uova)
160gr di burro morbido
40gr di zucchero semolato
20gr di lievito di birra
8gr di sale
aromi a piacere
Per la bagna
500gr di acqua
175gr di zucchero semolato
40gr di miele d’acacia
7gr di cannella
10gr di scorza d’arancia
5gr di scorza di limone
100gr rhum 70° Vol.
Procedimento per il babà:
Mettete nella planetaria(o in una ciotola e poi lo lavorate con le fruste elettriche)la farina, il lievito sbriciolato e lo zucchero, una volta che l’impasto ha assorbito tutte le uova, versate il burro morbido e per ultimo il sale e gli aromi.
Ungetevi bene le mani con dell’olio e riempite gli stampi (riempite quasi per metà lo stampo).
Lasciare quindi lievitare fino a quando l’impasto non avrà raddoppiato il suo volume (un’ora circa), infine cuocere a 160° per 20 minuti se gli stampi sono piccoli e 180° per 30 minuti se sono quelli grandi.
Procedimento per la bagna:
Portate a bollore l’acqua con lo zucchero e gli aromi, una volta raffreddato (intorno ai 35°) versate il ruhm e quindi immmergere i babà per qualche secondo nel liquido. Infine scolateli a testa in giu per un paio d’ore direttamente dentro ai loro stampini.
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